Ed anche quest’anno è arrivato inesorabile l’appuntamento con il Black Friday.
Mai, più “black” di così…

Ma per chi, è stato davvero nero?
Cerchiamo di capirlo insieme.
Certamente per tutti coloro che non si sono adattati al cambiamento digitale, a prescindere dall’evento “Covid19”. Infatti da diversi anni ormai anche prima del Corona Virus, il trend di crescita degli acquisti online, in generale durante tutto l’anno ma ancor più in particolare durante la black week, marcia costantemente con una velocita a doppie cifre.
Solo nel 2020 si parla di un +15% di incremento rispetto all’anno precedente, nonostante quella che per alcuni risulta essere una crisi senza precedenti e per altri una spettacolare opportunità (UN MILIARDO E MEZZO di euro solo in Italia, queste le previsioni di spesa nel mercato on line). Si parla di una migrazione di acquisti dal mercato “fisico” al mercato on line di 83 milioni di vendite AL GIORNO; si, hai capito bene OTTANTATRE milioni di vendite giornaliere (fonte FISMO, Federazione Italiana del Settore Moda).
Pensi che sia incredibile, vero?
Sembrano numeri da capogiro e surreali?
Allora non è che il mercato sia fermo o che l’italiano non acquisti. Semplicemente ha cambiato le sue modalità di acquisto, ha spostato il suo interesse verso nuovi mercati ed è più stimolato da quelle che per alcuni imprenditori sono nuove dinamiche, per altri sono porti sicuri, già da anni.
Cosa fare allora, come adattare le proprie strategie a tali nuove tendenze?
In tanti in questo momento, proprio come te, si stanno ponendo queste e tante altre domande simili. Certamente non è semplice per chi non si sia strutturato precedentemente, nei giusti tempi e modi, contrastare questa situazione o per meglio dire seguire il nuovo flusso del mercato e questo mette in luce differenze molto nette tra chi lo ha fatto e chi, ingenuamente, spererebbe di farlo in quindici giorni con pochi investimenti, con immediati risultati e nella maggior parte dei casi, addirittura, senza l’ausilio di un partner digitale a supporto…
E’ vero, tutti possono aprire un negozio online in poche ore, ma per sviluppare una strategia che funzioni serve competenza, esperienza, tempo e un’analisi strategica settoriale.
Troppa disinformazione e il troppo FAI DA TE, spingono verso orizzonti esageratamente lontani da raggiungere e a volte addirittura pseudo-immaginari.
Altre volte l’inconsapevolezza di alcune importanti opportunità lascia spazio a competitors che potrebbero essere molto al di sotto delle nostre possibilità e potenzialità, siano esse produttive che commerciali.
Vuoi un esempio?
Sapevi che Amazon (il più grande Market Place al mondo), percependone le incredibili potenzialità, ha dedicato una vetrina esclusivamente al Made in Italy?
Ah non lo sapevi?
Umh, pensa che di questa vetrina ben il 40% delle imprese che pubblicano e vendono prodotti giornalmente è cinese…
E i tuoi prodotti, che certamente hanno una qualità tutta italiana superiore per mille motivi a quella cinese, ci sono?
Certo, è anche vero che non basta inserire semplicemente dei prodotti in un Market Place per conquistare un mercato, occorre sempre una strategia professionale e performante, programmata su tante azioni sinergiche di marketing, advertising, presenza in più canali digitali, brandizzazione, report e analisi. Ma Amazon, Ebay, Etsy non possono essere le uniche strategie digitali, bisogna creare parallelamente il famoso piano B, altrimenti il rischio è quello di rimanere inevitabilmente dopati dal sistema e diventare “schiavi” vita natural durante di queste piattaforme.
Bisogna quindi, creare parallelamente, una propria strategia basata principalmente sulla veicolazione del proprio brand e, ad esempio, su sistemi di database marketing che consentano piano piano di creare una propria indipendenza da questi colossi del mercato digitale ed una marginalità più efficace, che sia la tua una piccolissima, piccola o media impresa. Nel contempo questo faciliterà anche il processo di acquisizione di quello che ormai è definito mercato di prossimità digitale, ossia l’abitante della tua zona che sempre di più, pur avendo il negozio sotto casa a due passi, acquista on line non ricordandosi (o forse sarebbe meglio dire non avendo nessuno che gli abbia ricordato) che molto probabilmente da te potrebbe trovare più convenienza e un servizio più affidabile, oltre a ciò che l’e-commerce non potrà ancora dargli, la tua empatia, che è proprio quella che ti caratterizza e che ha fatto sì che tu abbia acquisito e fidelizzato negli anni passati il tuo parco clienti.
A questo punto torniamo un attimo indietro alla domanda iniziale:
“Cosa fare allora, come adattare le proprie strategie a tali nuove tendenze?”
Innanzi tutto bisogna analizzare il proprio potenziale, sia esso in termini di risorse economiche che aziendali, affidandosi a delle competenze professionali che sappiano consigliarti al meglio con l’obiettivo di trasformare tali risorse, siano esse modeste o più importanti, in opportunità di crescita per la tua attività. Bisogna avere ben chiaro due aspetti principali: target e mercato, per strutturare su questi un business plane attendibile e misurabile.
Purtroppo devo dirtelo e so che non ti piacerà, non basta dire:
“Ok, apro un sito e-commerce“
No, non basta…