Cambi dirigenziali e generazionali, un problema o un’opportunità?
Spesso, durante le nostre consulenze aziendali, ci troviamo di fronte più figure decisionali, solitamente si tratta di un padre e dei suoi figli, che apparentemente gestiscono insieme l’attività.
Perché apparentemente?
Perché di solito l’uno vuole prevalere sull’altro in termini di decisioni aziendali, insomma vuole a tutti i costi avere l’ultima parola. Tutto ciò, chiaramente, contrasta con una visione generale e con un percorso di crescita condiviso. Ci troviamo quindi a dover fronteggiare genitori che vogliono consegnare il “testimone” al figlio, senza in realtà lasciargli libertà decisionale, per mancanza di fiducia o più semplicemente per paura di passare lo “scettro del comando”.
A tal proposito, ricordiamo una famosa frase di un politico italiano che era solito dire: “Il potere logora chi non ce l’ha”.
Altresì capita, meno frequentemente, che i figli acquisita la direzione dell’impresa non dimostrino rispetto per le esperienze e le capacità del padre, fautore del successo dell’azienda. L’una o l’altra situazione, genera forti disequilibri e nella stragrande maggioranza dei casi, si trasformano inevitabilmente in ruggine che rallenta i meccanismi aziendali, inceppandone il corretto funzionamento. Durante questo tipo di consulenze, non è stato semplice far comprendere ad entrambe le figure decisionali (che ormai per partito preso tendono a contraddirsi) che bisogna lavorare insieme per raggiungere un obiettivo comune, ossia quello dello sviluppo e della crescita dell’attività. Per rendere meglio l’idea, ci trovavamo di fronte figli che pensavano di aver trovato la chiave di volta e padri che li frenavano semplicemente perché, essendo stati loro a creare l’azienda senza l’ausilio di strategie di marketing digitale, non si rendevano conto di doversi adeguare all’evoluzione del mercato. Con nostro rammarico quindi abbiamo osservato le grandi potenzialità di queste aziende ma allo stesso tempo i grossissimi limiti dati dall’incomunicabilità tra i soggetti che dovevano prendere decisioni o ancor peggio la miope determinazione di doversi imporre l’uno sull’altro. Ebbene si, questo è stato ciò che abbiamo osservato e che purtroppo ci ha dato la fortissima sensazione che quell’azienda, continuando così, sarebbe arrivata al punto di non ritorno.
Altre volte fortunatamente, abbiamo trovato piena sinergia tra i decision makers. Tanta fiducia dei genitori nei confronti dei figli e pieno mandato ad apportare i giusti aggiornamenti alle strategie aziendali. Così come, figli che fidandosi del “fiuto” imprenditoriale del padre si sono sentiti incoraggiati a fare il primo passo verso l’evoluzione digitale delle proprie aziende.
In questi casi, il piacere nel diventare partner tecnologici di quelle imprese è stato ancora più grande in quanto si è contribuito alla crescita e al cambio generazionale che ha prodotto finalmente un’evoluzione aziendale.
Alla luce di questa nostra esperienza in molteplici settori commerciali e con svariate tipologie di imprenditori, ci sentiamo di suggerire ai padri di essere più fiduciosi verso le nuove generazioni e affidarsi ai figli per le scelte legate alle azioni di digital marketing. Ai figli consigliamo, allo stesso tempo, di non sentirsi mai arrivati e di far tesoro delle esperienze di chi, rischiando in passato, divenuto innovatore nel proprio settore e malgrado gli scarsi mezzi tecnologici a disposizione, è riuscito a creare l’azienda che oggi sono fieri di dirigere.
Chiudiamo con una frase di Confucio:
“Il padre che non insegna a suo figlio i suoi compiti è egualmente responsabile al figlio che li trascura”
Per estensione potremmo trasformarla in:
“Il padre che non concede fiducia a suo figlio è egualmente responsabile al figlio che non si affida all’esperienza del padre”